Sempre più persone si rivolgono alle medicine alternative per curare i propri animali domestici: cani, gatti, ma anche criceti, tartarughe e canarini vengono affidati alle cure delle medicine naturali più diffuse che, a dispetto del mancato riconoscimento scientifico, macinano sempre più successi. Il grande interesse intorno a questo tipo di cure è dovuto al fatto che prendono in considerazione l'individuo nel suo insieme (corpo e mente), e non intossicano l'organismo e possono essere associate ad altre terapie. Per tutti questi motivi le discipline naturali, soprattutto l'omeopatia, i fiori di Bach, la fitoterapia, l’agopuntura e l’osteopatia, stanno trovando un'interessante applicazione anche nel campo della veterinaria e sempre più medici le consigliano per curare gli animali. Curarsi con le medicine dolci è più complesso perché non esiste un solo farmaco specifico per ogni singola patologia, come nella medicina allopatica, ed è necessario rivolgersi ad un medico dedicato in grado di capire quale possa essere il rimedio più utile per il soggetto che ha di fronte. E’ anche vero che se la ricerca di ciò che ha portato al malessere generale dell’organismo può essere più difficile, trovato il rimedio, i benefici possono riscontrarsi in tempi davvero brevi e a costi più contenuti rispetto a quelli delle medicine «tradizionali». Diversi studi hanno dimostrato come gli animali rispondano bene all’omeopatia e come il trattamento risulti efficace dai cavalli ai criceti, dai chihuahua ai cincillà, fino agli animali da allevamento e siano sicuri sia per i cuccioli che per gli anziani. Inoltre il suo uso sugli animali esclude l’effetto «placebo» visto che gli animali non possono credere e/o immaginare di sentirsi meglio se questo non accade realmente. La dottoressa Carla Ricci, medico veterinario a Milano Marittima, che ha scelto fino dalla fine degli anni’80 medicine dolci, ha diversi clienti che hanno deciso di curare i propri animali con l’omeopatia. «Solitamente la propongo, senza ovviamente imporre nulla perché la scelta deve rimanere del proprietario, ma credo molto nelle medicine dolci. Il lavoro dell’omeopata non è facile perché richiede una preparazione che si acquisisce solo frequentando dei corsi specifici in materia: specializzarsi in medicina omeopatica unicista significa essere in grado di trovare il filo conduttore che caratterizza il paziente e giustifica i disturbi che presenta. Per un veterinario omeopata la ricerca dell’origine del disturbo viene filtrata dalla descrizione del sintomo che dà il proprietario dell’animale e visto che l'omeopatia conta su una osservazione stretta dei sintomi e considera anche il carattere, il temperamento, le abitudini e le preferenze del paziente, è molto importante che il padrone conosca bene l’animale per poter fornire un quadro preciso. Da anni utilizzo i rimedi dolci dall’omeopatia ai fiori di bach e fitoterapia fino alla fisioterapia con strumenti non invasivi e con buonissimi risultati per far riacquisire al soggetto l’equilibrio di salute perso».