Il colpo di calore
Facciamoci guidare dal buon senso
Nuove escursioni al mare, in montagna, in campagna, in ogni dove, è arrivata l’estate, il sole ci accompagnerà sempre e ovunque, grande amico della vita se rispettato e temuto, perché a volte in barba a tutte le raccomandazioni dimentichiamo di osservare piccole ma fondamentali regole andando incontro al temuto “colpo di calore” che non dimentichiamo, può colpire anche i bambini. Ti accorgi che qualcosa non va quando vedi arrivare un fantasmagorico passeggino con neonato a bordo, con seguito un cane bouledogue le cui difficoltà respiratorie rappresentano una caratteristica di razza, e sicuramente non vanno portati a spasso in pieno sole e alle ore 14:00. Lo sapevate che quando la temperatura dell’asfalto raggiunge i 51 gradi, il vostro Pet rischia di bruciarsi i polpastrelli, e che se la sua temperatura corporea raggiunge i 40 gradi, rischia il colpo di calore con conseguenze a volte fatali, quindi andremo a spasso al mattino presto e la sera tardi, specie se abbiamo un cucciolo e a prescindere dalla razza. Poi ci sono i tipi da spiaggia, che sistemano il cane sotto la sdraio e pensano di proteggere il bambino con l’ombrellone, non è sempre così, occorre comunque controllare la temperatura soprattutto in presenza di patologie circolatorie, respiratorie e asma in atto, che aumentano i rischi dell’esposizione al caldo, quindi scegliamo strutture attrezzate per accogliere il nostro beniamino. E come definire chi durante il viaggio si ferma per una pausa caffè e “ lascialo, tanto è un attimo, il tempo di prendere un caffè”, peccato che quando la temperatura esterna è 24 gradi, anche lasciando il finestrino aperto dopo 30 minuti si rilevano ben 43 gradi all’interno del veicolo, e 51 gradi se all’esterno abbiamo 32 gradi, quindi pausa caffè per te, passeggiata e acqua fresca per lui. La vita del tuo Pet vale più di un caffè! E speriamo di non incontrare una bici con sopra un omino che si fa trainare dal un povero ed esausto boxer. Usiamo il buon senso, eviteremo di rovinare le nostre e le sue vacanze.