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Pericolo Leishmaniosi anche per il gatto
Autore: Ricci Carla
Data: 25-05-2018
Cura e Prevenzione
La leishmaniosi, anche nel gatto? Altra zoonosi da non sottovalutare.
Responsabile di questa malattia è un protozoo, Leishmania infantum, un piccolissimo organismo unicellulare in grado di colpire l’uomo così come gli animali, anche se in prevalenza il cane. Si tratta di una zoonosi a carattere endemico presente nel mar mediterraneo e sulle coste dell’Italia. Questo protozoo matura la sua patogenicità all’interno di un flebotomo (insetto simile alla zanzara), che lo assume da un cane malato o portatore, e lo diffonde attraverso la puntura ad altri animali ; inoltre può essere trasmessa attraverso la trasfusione ematica da un animale infetto a uno sano poiché il protozoo se presente nelle sacche ematiche resiste alla refrigerazione il congelamento non ne garantisce la distruzione. Si è ipotizzata anche la trasmissione della Leishmania attraverso l’accoppiamento. E' il caso di ricordare che “la prudenza non è mai troppa”, magari pretendiamo un controllo sierologico del donatore, così da scongiurare la trasmissione della malattia. Dicevamo come la leishmaniosi nel gatto sia in aumento, soprattutto se già affetto da altre malattie infettive debilitanti il sistema immunitario, inoltre il sospetto clinico si manifesta in stadio avanzato, poiché  prima di poter valutare i sintomi di leishmaniosi nel gatto ( cosi come nel cane) intercorre un lungo periodo legato all’incubazione della malattia. Si può fare un test sierologico che evidenzi gli anticorpi sviluppati dall’organismo in presenza del protozoo, ed anche se non sempre attendibile può indirizzare al meglio il veterinario verso una corretta diagnosi. Premesso che le  manifestazioni cliniche sono sovrapponibili ad altre patologie, nel  gatto si parla di leishmaniosi cutanea, oculare e sistemica-generalizzata, nel cane si osserva perdita di pelo sulle zampe, attorno agli occhi, ferite cutanee e insufficienza renale, da qui l’importanza del medico veterinario che valuterà e approfondirà l’origine dei sintomi con specifici ed ulteriori esami. Inoltre non trascuriamo che la leishmaniosi è una zoonosi, cioè una malattia trasmissibile all’uomo dove i nostri amici rappresentano per il flebotomo il serbatoio da dove attingere il protozoo da diffondere. Solitamente questo minuscolo insetto fa la sua apparizione tra maggio e settembre (da marzo nei paesi più caldi), ed è in questo periodo che dobbiamo preoccuparci di attuare un piano di prevenzione sotto la guida del nostro veterinario di fiducia, che potrebbe consigliarci un collare antiparassitario la cui efficacia semestrale protegga il nostro pet dalla puntura del flebotomo, ma anche altro se lo stato di salute del nostro amico presuppone eventuali reazioni allergiche al collare. Citiamo ed esempio alcuni dei rimedi naturali che possono prevenire la puntura di questi pappataci ma che, così come i collari antiparassitari non sono risolutivi, fra questi la melaleuca (noto come tea tree), l’olio di neem, la citronella, l’eucalipto, il geranio ed altri ancora che fungono solo da insetto repellenti e certamente non sono curativi. E’ possibile vaccinare il proprio cane contro la leishmaniosi, a tal proposito vi consigliamo di valutarne l’effettiva necessità consultandovi prima con il vostro medico veterinario di fiducia.

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