La terapia “fritta…tosa”
La micia, dottoressa non va più di “corpo“ disse la bionda e distinta signora con voce soverchiante ma gentile.
Un appariscente “chignon” le sovrastava il capo, e un minuscolo e impaurito omino (il marito), le stava dietro fissandone i movimenti.
L’unica vera star della famiglia era comunque la gatta color tartaruga, comodamente sdraiata sul cuscino bordato di pizzi, certa del fatto che era lei a decidere del suo avvenire.
“da quanto tempo accusa questo inconveniente?“ chiese il veterinario,
“saranno un paio di mesi, le abbiamo dato l’olio di vasellina, delle specifiche paste per facilitare l’espulsione del pelo e delle feci, niente, la gattina si rifiuta di assumere simili rimedi“ rispose la signora indignata.
Un attimo di riflessione poi
“mangia regolarmente?“ chiese il medico
“ sì, pesce bollito, carne di tacchino o pollo, a volte della minestrina ma dottoressa (sentenziò la signora) la pietanza che preferisce è la frittatina, che le preparo tutte le mattine, le dirò di più, quando la mangia, trovo il suo bisognino sulla sabbia“.
“Beh! allora abbiamo risolto il  problema signora, aggiunga delle verdure cotte, magari frullate o liofilizzate, aiuteranno la gattina a defecare con regolarità“.
Il tono del medico era un po’ sarcastico, ma la cliente fu felice di potersi occupare al meglio e più a lungo della sua stellina (questo era il nome della gatta) non solo, dopo pochi giorni riferì al telefono che tutto andava per il meglio, la sabbia aveva riacquistato nuovamente il perduto e insperato odore e stellina era felice, poi rivolgendosi al marito con tono despotico urlò.
“e tu che hai sempre qualcosa da obbiettare, cosa dici adesso...”
Messo giù il ricevitore, il medico rivolgendosi scherzosamente al marito disse
“ Prenderò in seria considerazione questa terapia “frittatosa”.