La pillola farcita
Nel porre sul tavolo la tondeggiante cagnina, la sferica donnina con voce fra il supplicante e il disperato disse.
“Signora dottoressa non sono buona di dimagrirla, poi si gratta sempre, vede qui, la si mastiga semper, coma oia da fè “? (trd si mordicchia sempre, come devo fare’) Alla seguente e classica domanda
“Cosa le dà da mangiare signora?“
Seguì un corposo elenco di cibi proibiti quali salumi, arrosti, dolci, scatolette, e altre uniche pietanze...tanto che la risposta della signora fu.
“la magna di gna quel“ (mangia di tutto)
Eseguiti i classici esami di laboratorio, più che altro per stabilire il grado di saturazione dell’organismo di Lola (la tondeggiante cagnolina), si redasse un’accurata dieta cui seguì la prescrizione di farmaci in compresse poiché..“per carità non mi dia da fare delle punture, dottoressa!“..puntualizzò la cliente quando capì che era in arrivo la ricetta.
“Segua rigidamente queste indicazioni e vedrà che la sua Lola, guarirà, ci rivediamo fra una ventina di giorni, arrivederci”.
20 giorni dopo...
Lola era leggermente migliorata, ma non tanto quanto previsto, solo leggermente... quasi nulla.
“Dottoressa io ho seguito la dieta, sapesse che fatica, la purina (la poverina) piange, non mangia con appetito come prima, cerca sempre qualcosa dalla nostra tavola, continua a grattarsi, un po’ meno, insomma non ho visto un gran miglioramento“.
Il medico a questo punto si chiese se, e in cosa avesse sbagliato, poi con fermezza chiese:
“le medicine, gliele ha date tutti i giorni signora?“
“Ah! Con quelle compresse dottoressa, i primi giorni credevo di morire, non le prendeva, le sputava, niente, non c’era modo di convincerla, la purina“
“e allora ?“
Interruppe il veterinario, pensando di aver risolto l’enigma.
“allora ho pensato (disse la signora) adesso vedrai che la prendi la pillola, cara la mia Lola, ti frego io, sa, va matta per la mortadella la purina, e così mattina e sera, come lei mi ha ordinato dottoressa, avvolgevo la pillola in mezza fetta di mortadella e, che cappar che la magneva (che la mangiava) la compressa, non se ne accorgeva neanche“.