Il barattolo...farcito
Seguendo le istruzioni alla lettera....
“Dovrei vaccinare ercolino dottoressa, cosa devo fare?”
Spiegata la prassi vaccinale e fatto notare che prima delle vaccinazioni andrebbe effettuato un esame delle feci, il medico disse
“mi porti le feci, possibilmente della giornata, grazie“.
Intanto il cagnolino (un piccolo e classico meticcio tutto pepe, corpulento con la coda più volte arrotolata sulla groppa) aveva provveduto ad innaffiare tutti gli spigoli incontrati fra la sala d’attesa e la sala visite, protestando a viva voce per essere stato condotto in un luogo dove, (a parte i complimenti ricevuti) veniva sottoposto a sgradevoli spalpazzamenti con introduzione finale di una seppur sottile sonda di rilevamento calorico in zona retrostante. Inoltre il dottore con voce calma e sicura, blaterava qualcosa su come alimentare il poveretto, che intanto fissava prima il padrone, poi l’uscio sicuramente pensando
“speriamo che si sbrighino“.
Dopo circa due giorni il proprietario bussando alla porta che divide la sala d’aspetto dalla stanza visite, infilando il viso a bietta nello spiraglio creatosi fra il muro e l’uscio, compiaciuto di quanto stava per dire e poggiando sul mobile un grosso vaso vuoto di marmellata ma pieno stipato di cacca santa dice
“ecco dottoressa le feci della giornata di ercolino, gli sono stato un po’ dietro ma le ho raccolte tutte, aspetto l’esito qui fuori, grazie e scusi se l’ho disturbata “.
Nell’impossibilità di alcun commento vocale ma esplicitamente visivo (fortuna che è un cane di piccola taglia), il medico ringrazia il cliente e, continuando la sua visita, poggia il barattolo farcito e ben confezionato sul tavolo in attesa di analizzarne il contenuto.
Da quel giorno il veterinario ha sempre dato ai clienti un piccolo ed apposito contenitore dove porre il campione raccolto.